Tetto ventilato
Perché scegliere tetto ventilato?
Vantaggi
- estate - la ventilazione naturale sottrae gran parte del calore che altrimenti si trasmetterebbe agli strati sottostanti
- inverno - il tetto ventilato assicura una maggior durata degli elementi del manto di copertura, che possono asciugarsi rapidamente, dall’assorbimento dell’acqua piovana, diminuendo quindi i rischi di rotture in caso di gelo
- buon isolamento termico
- si può applicare, direttamente sul pannello, la guaina a fiamma
Svantaggi
- aumenta l'altezza del tetto
- l’applicazione della guaina a fiamma necessita accortezze
- costo
Polivent
La caratteristica fondamentale di un tetto ventilato risiede nel fatto che il manto di copertura si distacca dallo strato isolante, creando un'intercapedine che permetta ad un flusso omogeneo d'aria, di circolare dalla gronda fino al colmo. La Polistirolo 2000, azienda nata nel 1978 e che da oltre 20 anni si è specializzata nell'isolamento termico e acustico per l'edilizia, produce un pannello denominato POLIVENT studiato appositamente per realizzare tetti ventilati.
Tale pannello, dotato di grande resistenza alla compressione, è il risultato dell'assemblaggio di una lastra di polistirene espanso (opportunamente presagomta all'interno dell'azienda), di colore bianco o nero in alta densità EPS 100 trattato mediante ritardante di fiamma, con un pannello in fibra di legno OSB di spessore 11 [mm].
Il pannello POLIVENT ha dimensioni di 122x60 [cm] e spessore variabile in funzione del calcolo effettuato dal termotecnico. Inoltre il pannello è battentato sui due lati più lunghi, in modo tale da limitare il ponte termico dovuto all'accostamento dei pannelli.
DIMENSIONAMENTO DELLO STRATO ISOLANTE
Lo spessore dello strato termoisolante va calcolato in base alla zona climatica di appartenenza, secondo la trilogia del tetto (legno, laterocemento, soletta calcestruzzo, ecc) ed infine va considerato se il sottotetto è una zona abitabile o meno.
La scelta dello spessore del pannello viene quindi affidata ai calcoli dello specialista (termotecnico) che fornirà il valore della resistenza termica "R". I valori della "R" riportati nella scheda tecnica allegata sono riferiti allo strato pieno di EPS (nella versione bianca), senza considerare l'apporto dell'aria nella camera di ventilazione.
DIMENSIONAMENTO DELLA CAMERA DI VENTILAZIONE
Si ottiene mediante realizzazione di una intercapedine a spessore costante fra gli elementi di copertura e lo strato sottostante isolante. Ha la funzione di contribuire al controllo delle caratteristiche idrotermiche della copertura attraverso ricambi d'aria.
Il tetto ventilato dà utili vantaggi sia nella stagione calda sia in quella fredda:
nella stagione calda riduce il calore sottostante l'elemento di tenuta (tegole) attraverso l'attivazione di moti convettivi, rendendo confortevole l'abitabilità del sottotetto.
Nella stagione fredda evita il ristagno dell'umidità sotto l'elemento di tenuta (membrana impermeabile) con conseguenti condense che deteriorano il materiale isolante e le altre strutture della copertura.
La dimensione della camera di ventilazione consigliata secondo la normativa UNI 9460/2008 è compresa tra un minimo di 550 [cm2/m] e un massimo di 800 [cm2/m]. In Italia, dove generalmente le pendenze di falda sono comprese tra il 30 ÷ 35 % e le lunghezze sono inferiori a 70 [m], per ottenere una buona riduzione del flusso termico in clima estivo è consigliabile adottare sezioni di flusso di almeno 550 [cm2] per ogni metro di larghezza della falda. Nel caso di coperture in coppi posati in modo tradizionale, data l'alta permeabilità dell'aria del sistema, si possono adottare sezioni di flusso dotate di valori dimezzati rispetto a quelli precedentemente riportati.
Nel caso in cui non sia prioritaria l'esigenza della massima ventilazione estiva, e in presenza di lunghi periodi con ambiente umido, possono essere adottate cooperture che assicurino lo smaltimento di eventuale vapore d'acqua accumulatosi nella coopertura, sia in inverno che nelle stagioni intermedie, con uno spessore dell'intercapedine tale da assicurare una sezione libera di almeno 200 [cm2] per metro di larghezza di falda.
Deve quindi essere garantita sulla copertura un'adeguata sezione d'entrata d'aria (in corrispondenza della linea di gronda) e d'uscita (in corrispondenza del colmo). Tale sezione è ottenibile sia con fessure continue sia discontinue, protette dall'ingresso di insetti e volatili o aperture puntuali, limitando il più possibile l'ostruzione della sezione.
ISOLAMENTO TERMO/ACUSTICO
Il sistema "tetto ventilato", come specificato nelle precedenti pagine, contribuisce in maniera importante nel migliorare il confort termico dei locali sottotetto abitabili.
La buona vivibilità di queste zone può essere resa anche più gradevole migliorando l'acustica del sottotetto. Ciò è possibile posando sotto al pannello "Polivent" un ulteriore pannello in lana di vetro tipo Isover - Superbac Roofine N. Tale pannello ha caratteristiche di fonoassorbenza, resistenza termica e ottima resistenza alla compressione.
BARRIERA AL VAPORE
La barriera al vapore posta al di sotto dell'elemento termoisolante, immediatamente sopra la struttura portante, contribuisce a controllare il fenomeno della condensa ed impedisce di fatto che il vapore acqueo possa condensarsi all'interno del pannello isolante compromettendone le caratteristiche termiche, acustiche e meccaniche.
A tal fine la norma UNI 8178 afferma che nella stagione invernale, con il normale riscaldamento ed il 50% di umidità relativa interna, perché si veifichi il punto di rugiada (passaggio dallo stato vapore a quello di acqua) è sufficiente una differenza termica di 15 °C fra la temperatura dell'ambiente sottostante e la temperatura che si verifica dentro lo spessore dell'elemento termoisolante, verso l'esterno.
Pertanto, anche già con una temperatura esterna di +8 °C, il vapore non riesce ad arrivare nella camera di ventilazione allo stato gassoso e la trasformazione in acqua avviene dentro lo spessore dell'isolante. Questo fatto è molto negativo, perché l'acqua è il più forte elemento di degrado di un isolante termico.
Per impedire tale fenomeno è indispensabile l'uso di una barriera al vapore tipo Bituver Tender Aluvapor, che lo mantenga sempre allo stato gassoso sotto l'isolante termico nella zona calda.
PANNELO DI PARTENZA
Come ben evidenziato dal disegno a fianco, il pannello di gronda/partenza deve essere allineato alla lina di gronda stessa per permettere alla membrana soprastante di scaricare direttamente nella canala l'eventuale acqua filtrata dal manto di copertura.
Per fermare l'isolante è consuetudine realizzare sulla linea di gronda un dente di battuta (in calcestruzzo, legno, ecc). Per facilitare l'installazione del tetto ventilato, il pannello di partenza Polivent è dotato di un dente di battuta realizzato su misura per ogni specifico tetto. Tale battuta non dovrà essere superiore al fianco del pannello in EPS per non ostruire le camere di ventilazione al fine di mantenere un corretto flusso d'aria che garantisca la giusta ventilazione.
PANNELLO FORATO
Al fine di diminuire l'umidità tra solaio e isolante (EPS), è possibile inserire pannelli preforati ogni 20 ÷ 25 [m2] in modo da poter posizionare appositi aeratori in PVC, direttamente sulla struttura portante. In questo modo si elimina l'umidità facendola sfogare all'interno della camera di ventilazione senza andare a perforare il pannello di OSB.
COLMO DI VENTILAZIONE
L'elemeno che costituisce il colmo di ventilazione deve avere caratteristiche tecniche ben precise in modo da consentire la fuoriuscita dell'aria calda proveniente dalla camera di ventilazione dei vari pannelli.
Il colmo di ventilazione costituisce la "spina dorsale" del tetto, visto che su questo elemento poggiano i colmi del manto di copertura i quali, per poter garantire l'aerazione, non possono essere cementati alle tegole sottostanti come si usa nei tetti non aerati.
GRIGLIA PARAPASSERO
Indispensabile per questo tipo di tetto, serve a far si che uccelli o altri animali di piccole dimensioni non sfruttino le camere di ventilazione quale rifugio dal freddo impedendo il processo di riciclo d'aria. Le griglie parapassero sono l'accessorio più versatile, visto che se ne possono utilizzare di vari tipi e di differenti materiali (acciaio, alluminio, rame, ecc). Dato che l'incidenza di prezzo non è poi così alta è preferibile utilizzare griglie parapassero in alluminio preverniciato a caldo e presagomate ad "L" di dimensioni 5x10 [cm].
Il lato di 5 [cm] viene fissato sul pannello di partenza/linea gronda in modo tale che l'altro lato di 10 [cm] possa coprire anche grandi camere di ventilazione.
STRATO IMPERMEABILIZZANTE
L'impermeabilizzazione sarà realizzata tramite membrana di bitume polimero Ardesiata (tipo Bituver X-10 Mineral 4,5 Kg o similari) applicandola in totale aderenza al supporto in legno utilizzando appositi cannelli a gas propano e facendo in modo di sormontarla di almeno 10 [cm] l'una sull'altra.
STRATO IMPERMEAABILIZZANTE TRASPIRANTE
In alternativa sarà possibile uyilizzare telo trasparente tri-strato composto da lamina rivestita su entrambe le facce con film polipropilenico. Synto Light è traspirante al vapore d'acqua ed allo stesso tempo impermeabile. Può essere impiegato come strato protettivo sotto tegola nelle coperture a falda realizzate sia in legno sia in laterocemento. È idoneo per essere posato a secco o mediante chiodatura.
METODOLOGIA DI MONTAGGIO
- Rendere il piano di posa su tutta la copertura continuo, liscio e pulito. Realizzare in prossimità della gronda il "dente ferma pannello" (quadrotto di legno, mattone, calcestruzzo) di altezza inferiore allo spessore del pannello pieno in EPS (altrimenti si rischia di andare ad occludere le camere di ventilazione inficiando totalmente o parzialmente l'efficienza del sistema). La preparazione si completa andando a realizzare sui fianchi del tetto un altro dente fermapannello, (con altezza pari a tutto il pannello POLIVENT cioè pannello pieno in EPS + camera di ventilazione + OSB), perché la membrana catramata che vi verrà posta in seguito possa avere un ancoraggio sicuro e diretto con la struttura portante.
- Posare la barriera al vapore sulla soletta portante.
- Posare il pannello Polivent, parallelamente alla linea di gronda nel senso della lunghezza, in modo tale da avere le camere di ventilazione ortogonali alla gronda stessa.
- Posata la prima fila, ancorare il pannello alla struttura sotostante (laterocemento, calcestruzzo, legno, ecc) utilizzando appositi tasselli o viti. Per pendenze di falda convenzionali è consigliato utilizare due tasselli per ogni pannello di gronda/partenza, mentre per i restanti pannelli è sufficiente un solo tassello. Per pendenze di falda gravose è discrezione del posatore utilizzare un corretto numero di tasselli/viti.
- Creare gli eventuali fori nel pannello in EPS per l'inserimento dell'aeratore in PVC.
- Avvitare con semplici viti a legno sul pannello di partenza (in testata) la griglia parapassero.
- Posizionare i ganci "ferma gronda" direttamente sul pannello tramite viti autoperforanti per solette in calcestruzzo e laterocemento e viti a legno per solette in legno.
- Posizionare la canala, fermandola ai ganci precedentemente posti.
- Posare la membrana impermeabile direttamente sul pannello OSB (preventivamente trattato con apposito PRIMER BITUVER tipo ECO PRIVER).
- Realizzare i vari collarini sugli elementi fuoriuscenti dal pannello (pali delle linee vita, pali per antenne/parabole, lucernari, ecc).
- Montaggio del manto di copertura scelto
Link per poter scaricare il depliant illustrativo: Polivent
Per qualsiasi chiarimento non esitate a contattrci:
Sede di Lucca: Nicola Cipriani
Filiale di Pisa: Andra Orsini
LA POSA IN OPERA
Posizionamento Pannello Polivent |
Allineamento pannello Polivent |
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Tassellatura del pannello Polivent 1-2 |
Tassellatura del pannello Polivent 2-2 |
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Cerchiatura finsestre e camini |
Tetto pronto per essere impermeabilizzato |